Gavirate: monumenti

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Info: Già nel 1398 si hanno notizie di una piccola chiesa, intitolata ai Santi Vitale e Valeria, posta sulla sommità del poggio Altoriona, facente parte della pieve di Varese. L’antico edificio era costruito su un’area dove c’era una necropoli di età tardo-romana. La chiesa era di piccole dimensioni e molto modesta, a causa anche della povertà degli abitanti, quasi tutti contadini. La cura delle anime era affidata ai vicini monaci del chiostro di Voltorre. Nel 1574 S. Carlo decise di assegnare l’assistenza religiosa degli abitanti della frazione alla chiesa di Comerio, pur essendoci una iniziale volontà di trasformare la piccola chiesa di Oltrona in parrocchia. Per questo, vennero richiesti numerosi interventi come l’aggiunta di un tabernacolo e di un battistero. Nel 1608 si menziona il curato Giacomo Daverio a testimonianza del fatto che la chiesa era ormai divenuta parrocchia. Tra il ‘600 e il ‘700 vennero fatti alcuni interventi strutturali importanti; è il periodo in cui viene anche modificata l’intitolazione della chiesa, a Vitale e Agricola, dei quali si conservano le reliquie, che recano un’autentica del 1741 ma che, secondo la tradizione, sono state portate da S. Carlo. Nel 1855 l’arcivescovo Romilli la descrisse ancora piccola e poco curata. La chiesa, così come appare oggi, risale agli inizi del secolo scorso, in seguito a lavori svolti per iniziativa del parroco don Ercole Borri e con l’impegno della popolazione. Degno di menzione è un affresco della Madonna con il Bambino della fine del ‘400, racchiuso in una cornice di epoca posteriore così da garantirne la conservazione e facente parte degli affreschi dell’antica chiesetta, purtroppo, non conservati. La Madonna seduta in posizione frontale, con il bambino che tiene in mano un globo, è caratteristica delle pitture del Varesotto. Da segnalare che nell’angolo esterno anteriore sinistro della chiesa attuale, inserita durante i lavori di costruzione del campanile, nel 1908, vi è un’ara romana, possibile testimonianza della presenza di un tempio romano.
Fonte: Infopoint, via Lungolago Isola Virginia, Gavirate (VA)
Telefono: 0332 748281
E-mail: turismo@comune.gavirate.va.it
Indicazioni: Via alla Chiesa, 10, 21026 Gavirate VA


Info:
Nella frazione di Voltorre si può ammirare un insediamento monastico che si può annoverare tra i più importanti monumenti medievali del Varesotto. Il complesso, comprendente il chiostro, la chiesa, la torre campanaria e altri edifici monastici, era inserito all'interno di una corte rurale con una cinta quadrata, della quale oggi restano le due porte ad arco. Il chiostro, in stile romanico-longobardo, fu costruito verso la fine del XII secolo: viene citato per la prima volta nel 1202. Su un capitello, ora murato sotto il portico in seguito ai danni provocati dall'incendio del 1913, è riportata la firma di Lanfranco da Ligurno, mastro costruttore attivo tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, che probabilmente si occupò della sua progettazione e costruzione, oltre che della decorazione scultorea dei capitelli. Le straordinarie decorazioni dei capitelli sono diverse le une dalle altre: l'elemento decorativo che li accumuna sono le foglie, completate con animali, figure mitologiche del bestiario e dell'immaginario medioevale, con un profondo significato spirituale. Il monastero era un priorato, dipendente dall'abbazia piemontese di S. Benigno di Fruttuaria. In seguito, nel 1519, papa Leone X, in accordo con il priore Alessandro Sforza, lo accorpò ai Canonici Lateranensi di Santa Maria della Passione di Milano. Qui i monaci rimasero fino al 1798, quando in seguito alla chiusura dei monasteri, nel periodo napoleonico, il chiostro venne venduto a privati. Nel 1913, periodo in cui era adibito ad uso rurale, fu parzialmente rovinato da un incendio: oltre al tetto e al porticato subirono dei danni anche parte delle colonne e dei capitelli. Le parti danneggiate vennero ricostruite e sistemate, mentre i capitelli originali vennero posti sulla parete nord. A partire dai primi anni del '900 ci fu un grande interesse per la sua tutela artistica e storica, così fu acquistato e restaurato dalla Provincia di Varese. Oggi è sede di mostre e attività culturali.
Fonte: Infopoint, via Lungolago Isola Virginia, Gavirate (VA)
Orari di apertura: sabato e domenica - 10,00/12,30 e 15,30/19,00
Telefono: 0332 748281
E-mail: turismo@comune.gavirate.va.it
Indicazioni: Piazza Chiostro, 23, 21026 Gavirate VA

Info: IL BACIO DI ROMEO E GIULIETTA di Francesco Hayez.
Il murale, di undici metri per sette, è stato realizzato sulla parete della Scuola Elementare “Risorgimento” dall’artista di origine gaviratese Andrea Ravo Mattoni e riproduce uno dei quadri più romantici del 1800. Un’intera facciata della scuola è così diventata una vera e propria opera d’arte, capace di sorprendere anche i passanti più distratti. D’altro canto è proprio questo l’intento di Andrea Ravo Mattoni che si è fatto le ossa sui muri di tante città ed oggi è uno dei writer più richiesti in Europa. Tutto è nato tre anni fa quando l’artista si è messo in testa di realizzare una pinacoteca a cielo aperto. Così i piccoli paesi di provincia sono diventati «ponti con le istituzioni museali» e i suoi murales un modo per «insegnare l’arte sulla strada». Con le bombolette spray che sono spesso guardate con sospetto e pregiudizio, riproduce l’effetto dei colori ad olio su tela ingigantendo le opere, in modo tale che le persone possano entrare all'interno dei quadri e analizzarli in ogni dettaglio. Anche a Gavirate il suo lavoro ha creato curiosità e meraviglia. Durante la realizzazione dell’opera, intorno al cantiere, si è creato un via vai di gente entusiasta che, dalla prima bozza, ha visto via via materializzarsi il murale. La scelta del quadro non è stata casuale ma ha una connessione con il territorio, come per tutte le altre opere del writer: in questo caso si tratta di un artista milanese molto conosciuto anche nella nostra zona. Al Castello di Masnago, infatti, è conservato uno dei suoi lavori più belli, la “Tamara di Giuda”».
Fonte: Infopoint, via Lungolago Isola Virginia, Gavirate (VA)
Telefono: 0332 748281
E-mail: turismo@comune.gavirate.va.it
Indicazioni: Via Riale, 2, 21026 Gavirate VA

Info: L'albero della riconoscenza è una scultura realizzata da Enrico Brunella e Renzo Cervini: l'obiettivo di questa opera è quella di ricordare i cittadini che hanno portato prestigio a Gavirate e mostrare quindi la riconoscenza della città tutta. Attaccate a questo albero si possono trovare le foglie a ricordo delle persone e continua a fiorire di nuovi ricordi.

Fonte: Infopoint, via Lungolago Isola Virginia, Gavirate (VA)
Telefono: 0332 748281
E-mail: turismo@comune.gavirate.va.it
Indicazioni: si trova all'incrocio di via Marsala e via Maggioni, Gavirate


Info:
Il “mercato gaviratese del venerdì” è di antica istituzione. Trova le sue origini in un decreto dell’imperatore Carlo V, del 1539, con il quale si autorizzò il conte Vitaliano Visconti Borromeo, Signore di Gavirate, e i suoi eredi ad istituire un libero mercato un giorno alla settimana, il venerdì. Questa concessione venne elargita come compensazione per i numerosi saccheggi, sofferti dai gaviratesi in quegli anni: nel 1500 fu teatro degli scontri tra il conte Lodovico il Moro, duca di Milano e le truppe francesi; negli anni successivi il territorio subì diversi saccheggi durante la guerra tra Carlo V, da lui vinta, e il re di Francia. La prima sede del mercato, per la vendita di granaglie, frutta, verdura, funghi, indumenti, animali da stalla e da pollaio e pesci, era la zona dell’attuale piazza del municipio, all’epoca piazza del Pretorio. Nel corso del 1800 vennero compiute ulteriori modifiche nell’organizzazione del mercato cittadino: nel 1824 venne costruito un portico, nucleo originale del futuro palazzo municipale, da destinare al mercato delle granaglie; qualche anno dopo, nel 1839, l’ing. Bernago studiò un progetto per una razionalizzazione degli spazi nella piazza del Pretorio, con posti di vendita su piastre in serizzo e la possibilità di inserire aste per tende antisole e antipioggia. Informazioni sulla dislocazione del mercato nei periodi a seguire, si hanno dal catasto teresiano, in cui si parla di un mercato delle bestie nello spazio dell’attuale piazza Repubblica, ampliato intorno alla metà dell’800. L’attuale sede ha assunto il suo aspetto odierno negli anni ‘46 e ‘47 del secolo scorso. L’istituzione del mercato, in seguito al decreto di Carlo V, ha da sempre avuto una rilevanza storica importante per la comunità gaviratese, a tal punto che nello Stemma si ricorda tale avvenimento: la spada in campo rosso simboleggia le devastazioni a compensazione delle quali l’imperatore autorizzò il mercato stesso; i tre bisanti d’oro rappresentano la conseguente prosperità.
Fonte: Infopoint, via Lungolago Isola Virginia, Gavirate (VA)
Telefono: 0332 748281
E-mail: turismo@comune.gavirate.va.it


Info:
L’edificio del palazzo comunale così come appare oggi, fu completato nel 1837, dopo un serie di interventi alla struttura originale.
Il progetto iniziale del 1823 prevedeva infatti solo la costruzione di un portico per il mercato delle granaglie, inizialmente a 7 campate, ridotte a 6 durante i lavori di costruzione, terminati nel 1824. Come d’uso a quei tempi, il portico aveva molteplici funzioni: oltre ad ospitare il mercato delle granaglie, serviva per le riunioni dei capifamiglia e come sede della deputazione comunale.
Solo in un secondo momento, nel 1827, il governo austriaco approvò la costruzione di un piano superiore, terminato alla fine del 1829, da destinare a sede autonoma per l’I.R. Commissarìa austriaca.
Qualche anno dopo, nel 1837, una parte del portico venne chiusa per costruire cinque botteghe, così da rendere l’intero edificio molto più stabile, soprattutto dopo la costruzione del piano superiore.
Solo con la liberazione della Lombardia dalla dominazione austriaca, nel 1859, l’intero edificio venne destinato a palazzo comunale, così suddiviso: il piano terra destinato a sede comunale, mentre il primo piano ospitava l’Ufficio Imposte Dirette e Catasto.
Degno di nota è il fatto che la deputazione comunale gaviratese si ritenga avere origini molto antiche: in un documento notarile del 1428 si parla di un Joannulus d. Castella, figlio del “console e ufficiale della Comunità”, a dimostrazione del fatto che Gavirate era sede di un comune rustico (o rurale), la cui origine potrebbe risalire al periodo romano.
Fonte: Infopoint, via Lungolago Isola Virginia, Gavirate (VA)
Telefono: 0332 748281
E-mail: turismo@comune.gavirate.va.it
Indicazione: Piazza Matteotti, 8, 21026 Gavirate VA