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Musei della Provincia di Varese

MUSEO TATTILE – VARESE

Sede: Villa Baragiola, Via F. Caracciolo, 46 21100 Varese
Info: In tutti i musei del mondo è vietato toccare, in questo museo no. Perché? Perché conoscere attraverso il tatto è anche una straordinaria opportunità di comprensione del mondo, dell’arte, del design per tutti coloro che ci vedono, che possono effettuare la visita bendati, ed è un modo per permettere alle persone che non ci vedono di conoscere attraverso le mani quello che tutti gli altri conoscono con gli occhi. In questo museo è ospitata una collezione di modelli tattili in legno che – quasi si trattasse di un’enciclopedia tridimensionale da sfogliare con le mani – riproducono aspetti del paesaggio, dell’architettura, dall’arte, dell’archeologia, del design. Con la visita al Museo Tattile Varese si ha modo di verificare come i modelli tattili abbiano una duplice funzione: didattica ed emozionale: conoscendo attraverso il tatto si scopre un mondo nuovo. Oltre ai modelli, il museo ospita percorsi e installazione multisensoriali, capaci di conciliare il divertimento con l’interesse per la sperimentazione. Si tratta di percorsi nei quali il visitatore ha modo di verificare, divertendosi, come i sensi parlino un linguaggio speciale capace di farci conoscere meglio e più approfonditamente tutti gli aspetti della realtà. Il mondo diventa un caleidoscopio di possibilità, che qui chiede di essere “ascoltato” con tutti i sensi: aspetti divertenti e nuove forme di conoscenza della realtà, monumenti e giochi tattili, emozioni sensoriali e arte, didattica e sperimentazione.
Tel. 329 9513001 / 347 4814621
Sito web: http://www.museotattilevarese.it/

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Musei della Provincia di Varese

MUSEO ENRICO BUTTI – VIGGIÙ

Sede: Viale Varese, 4, 21059 Viggiù VA
Info: La decisione del Butti di donare la propria gipsoteca al comune di Viggiù risale al 1926, come ci informa una lettera autografa dell’artista datata 20 gennaio, cui segue un atto notarile di formalizzazione a data 21 gennaio. Tale scelta è molto importante, perché ha salvato un patrimonio ragguardevole di gessi che altrimenti, secondo l’uso dell’artista, sarebbero stati distrutti. L’edificio della gipsoteca viene costruito appositamente, anche se probabilmente in quegli anni, le solite traversie burocratiche si frappongono al compimento del progetto: anche la disposizione delle opere, in origine, è studiata dallo stesso Butti, forse nel 1927. Con un’altra lettera autografa datata 16 giugno 1931, il Butti ribadisce la volontà di lasciare la gipsoteca in eredità alla comunità di Viggiù, con l’esplicita condizione che si mantenga l’ordina-mento da lui predisposto. Una prima catalogazione delle opere, per quanto sommaria, è dell’Accetti e risale al 1938: è possibile che già in quell’occasione siano sopravvenuti mutamenti nella dislocazione delle sculture. Nel 1964 all’edificio viene aggiunta una sala, che ospitava Il minatore, i rilievi del monumento a Verdi ed altri lavori.
Nel 1975-76, una ristrutturazione complessiva dell’edificio ha determinato un ulteriore riallestimento della raccolta. L’ultimo intervento avvenuto negli anni 2002-04 ha visto un adeguamento funzionale degli impianti (elettrico e di riscaldamento) ed un’opera di risanamento delle strutture con particolare attenzione ai gessi che sono stati puliti e restaurati. Inoltre si sono allestite tre nuove sale dedicate ai gessi utilizzati per la realizzazione del monumento a Giuseppe Verdi a Milano e, al piano superiore, sono stati esposti i dipinti del maestro ed alcuni bozzetti in gesso.
Tel. 0332 486510
Sito web: www.museiciviciviggiutesi.com/?page_id=484

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Musei della Provincia di Varese

MUSEO BAROFFIO – VARESE

Sede: Piazzetta del Monastero, 21100 Varese VA
Info: Il Museo, che sorge accanto al Santuario di S. Maria del Monte, è uno scrigno d’arte dal sapore insieme antico e nuovo. Alla straordinaria collezione storico-artistica del Santuario si uniscono la raccolta di dipinti di Giuseppe Baroffio Dall’Aglio e una sezione d’arte del Novecento, nata con l’ultimo complessivo restauro del Museo. La semplice facciata, preceduta da un terrazzo che offre uno dei più bei panorami di Lombardia, nasconde una complessa articolazione su tre piani: le luminose sale novecentesche si alternano alle suggestive antiche stanze che corrono nascoste sotto al Santuario, con resti di affreschi quattrocenteschi. Immagine-simbolo del Museo è la Madonna con il Bambino di Domenico e Lanfranco da Ligurno, ai quali spetta una posizione di rilievo nell’ambito della scultura medievale lombarda. Era sul portale che fu realizzato entro il 1196 nell’ambito del nuovo Santuario, costruito sopra allo spazio poi chiamato cripta; è la prima rappresentazione della Vergine sopravvissuta in questo luogo di secolare devozione mariana. Uno dei più antichi antifonari di canto ambrosiano, con vivaci miniature della fine del XIII secolo, si accompagna all’antifonario miniato nel 1476 da Cristoforo de Predis, capolavoro di arte lombarda, con lo sfolgorante frontespizio e oltre quaranta capilettera miniati, gemme dai sorprendenti dettagli. Tracce insigni d’età sforzesca sono i dossali del coro, intagliati da Giacomo Del Maino, già attivo nella Basilica di S. Ambrogio; il prezioso paliotto donato al Santuario verso la fine del Quattrocento dal duca di Milano Ludovico il Moro, tessuto tra i più complessi e raffinati mai realizzati; il Paliotto leonardesco con l’originale ricamo imbottito raffigurante la Vergine delle Rocce, ispirato al celebre dipinto di Leonardo oggi al Louvre, qui ripreso in anni vicinissimi al modello. Un disegno con la Fuga in Egitto di Carlo Francesco Nuvolone è importante testimonianza dell’affresco che egli realizzò presso la Terza Cappella, dove ora campeggia il murale di Renato Guttuso. Grazie alla donazione di Giuseppe Baroffio Dall’Aglio (Brescia 1859 – Azzate 1929), alla cui generosità si deve la costruzione della sede attuale (1932 – 1936), e a successive minori donazioni, il patrimonio del Museo si è arricchito di una vasta quadreria, con dipinti dal XV al XVIII secolo. Il nucleo più significativo, sia per quantità che per qualità, è costituito da opere fiamminghe e olandesi, anche se non mancano autorevoli pittori lombardi ed emiliani, quali Camillo Procaccini, Girolamo Chignoli, Bartolomeo Schedoni, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Pietro Antonio Magatti, Giuseppe Antonio Petrini, Federico Faruffini. Una grande sala ospita la sezione contemporanea, nata grazie alla donazione di Monsignor Pasquale Macchi, con una sessantina di opere del Novecento a tema mariano. Artisti che in epoca recente hanno scritto in loco pagine significative (Guttuso, Bodini, Manfrini, Longaretti), si uniscono, con una felice alternanza di tecniche e stili, ad artisti amati da Paolo VI (Carpi, Consadori, Fazzini, Filocamo, Scorzelli), di cui Monsignor Macchi fu fedele segretario. Artisti varesini di nascita o d’adozione (Borghi, Frattini, Montanari, Quattrini, Tavernari) convivono accanto a maestri italiani (Biancini, Cantatore, Conti, Minguzzi, Radice, Sironi, Sassu) e ad alcuni protagonisti dell’arte europea del XX secolo (Matisse, Rouault, Buffet).
Tel. 366 477 4873
Sito web: www.museobaroffio.it/museo

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Musei della Provincia di Varese

PALAZZO BRANDA

Sede: Piazza Garibaldi, 21043 Castiglione Olona VA
Info: Il palazzo è composto due corpi di edificio ben distinti. Il primo fu costruito nel XIV secolo; ampliato e abbellito nel XV secolo per volontà del Cardinale Branda. La seconda parte di edificio fu fatta erigere dal Porporato nei primi decenni del XV secolo. Fu poi ampiamente rimaneggiata nei secoli successivi. L’elemento di raccordo tra i due corpi di edificio è la parte che contiene al piano terra la Cappella Cardinalizia e al piano superiore la loggetta rinascimentale.
Tel. 0331 858301
Sito web: www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00051/

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Gavirate: trasporti

Ferrovie Trenord: fermata stazione – Gavirate Verbano

Stazione di Gavirate Verbano – in viale Verbano

Google maps:
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Orari/biglietti TRENORD:
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Musei della Provincia di Varese

MUSEO CASTIGLIONI – VARESE

Sede: Parco Toeplitz, Viale Vico 46, 21100 VARESE

Info: Il Museo Castiglioni è nato dalla donazione, alla Città di Varese, di migliaia di preziosi reperti da parte dei fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni. Per sessant’anni i gemelli Castiglioni hanno condotto missioni di ricerca e documentazione etnologica e archeologica soprattutto in Africa. In questo lungo periodo hanno avvicinato numerosi gruppi etnici, tecnologicamente arretrati. A titolo d’esempio ricordiamo:

– le popolazioni paleonegritiche del Nord Cameroun: Matakam, Mofou, Kapsiki ecc, e i Sombas dei monti Atakora del Togo. Presso queste popolazioni soggiornarono a lungo nel lontano 1959;
– le popolazioni nilotiche dell’alto Nilo Bianco (Mundari, Dinka, Nuer, ecc) e le popolazioni di foresta (i pigmei del Gabon, gli Ewe’ e i Fon, stanziati nell’area equatoriale del Golfo di Guinea).

Durante le spedizioni, nei deserti, nelle savane, nelle foreste e sui monti africani, i gemelli Castiglioni non solo hanno raccolto e catalogato oggetti della vita materiale e religiosa dei vari gruppi etnici, ma hanno anche realizzato precise documentazioni foto-cinematografiche. Documenti ormai irripetibili che fanno parte del patrimonio museale e che permettono ai visitatori di “immergersi” in uno mondo lontano e ormai scomparso.

Le loro ricerche sono state stimolate e guidate dalle parole di un famoso poeta e uomo di cultura africano, già Presidente del Senegal: Leopold Sedar Sehghor, il quale ha lasciato questa mirabile esortazione: “Uomini bianchi andate negli sperduti villaggi della mia terra e documentate le parole dei cantastorie, dei vecchi, di tutti i depositari di un antico sapere umano, perché quando essi moriranno sarà come se, per voi uomini bianchi, bruciassero tutte le biblioteche”. Parole di notevole forza emotiva che i Castiglioni hanno fatto loro e che li hanno sempre guidati nelle loro missioni di studio.

Tel. 334 9687111 / 0332 1692429
Sito web:https://museocastiglioni.it/

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Musei della Provincia di Varese

MUSEO CIVICO DEI FOSSILI – BESANO

Sede: Via Prestini 5, Besano, Varese
Info: La storia delle ricerche paleontologiche a Besano inizia nella metà dell’800, quando gli studiosi del Museo di Storia Naturale di Milano si rendono conto dell’importanza dei reperti fossili qui conservati e intraprendono le prime indagini scientifiche. Da allora le scoperte si sono susseguite senza tregua fornendo alla scienza dati di rilevanza mondiale. Oggi Besano fa parte del Sito paleontologico italo-svizzero del Monte San Giorgio e il suo territorio risulta inserito nella World Heritage List dell’UNESCO. Il Museo espone una parte significativa degli eccezionali reperti scoperti sul territorio. Una finestra su un passato lontano 240 milioni di anni, quando, nelle calde acque di un mare tropicale, vivevano le creature che oggi possiamo ammirare perfettamente conservate nelle sale: splendide ammoniti, pesci e rettili dall’aspetto bizzarro. Tra i rettili spicca l’enorme Besanosaurus, ittiosauro lungo quasi 6 metri, che conserva nell’addome ben 4 embrioni. Ospite del Museo è poi il Saltriosauro, i cui resti sono gli unici fossili in Italia di un grande dinosauro carnivoro. Il Museo, ubicato nel cuore del paese in una palazzina dei primi del novecento, è dotato di uno spazio accoglienza, di un laboratorio didattico, di accessi e servizi idonei a portatori di handicap e di un bookshop. Nelle immediate vicinanze vi sono parcheggi con posti riservati ai pullman, un parco giochi, bar, trattorie e la fermata del bus (linea Varese – Ponte Tresa). Lo spazio espositivo del Museo è stato riallestito nel 2020, grazie ai fondi del Comune di Besano ed un contributo di Regione Lombardia.
Tel. 333 7849836 / 0332 1803002
Sito web: https://museodibesano.it/

 

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Gavirate: trasporti

Ferrovie Trenord : fermata stazione – Gavirate

Stazione di Gavirate – Piazza Dante
Google maps:
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Orari/biglietti TRENORD:
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Musei della Provincia di Varese

MUSEO MA*GA

Sede: Via Egidio De Magri 1, 21013 Gallarate (VA)
Info: Il Museo MA*GA è uno dei più rilevanti musei d’arte contemporanea italiani. L’identità del museo si intreccia alla storia del Premio Gallarate, fondato nel 1949 e ancora oggi attivo. Il Museo, ufficialmente istituito nel 1966 con il nome di Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate, nasce infatti con le opere acquisite durante le prime otto edizioni del Premio. Anno di svolta per la storia del museo è il 2009, in cui la città di Gallarate costituisce la Fondazione “Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella” che ha come soci fondatori il Comune stesso, il Ministero della Cultura, e soci cofondatori Regione Lombardia e Provincia di Varese. Nel marzo del 2010, il Museo acquisisce il nome MA*GA – Museo d’Arte Gallarate e inaugura la nuova sede museale che grazie ai suoi ampi spazi favorisce una proposta culturale varia e aperta per offrire un supporto conoscitivo al patrimonio del Museo e per rendere il pubblico partecipe e attento alle tematiche evidenziate, denunciate ed espresse dall’arte dei nostri giorni.
Tel. 0331 706011
Sito web: https://www.museomaga.it/

 

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Gavirate: spettacolo

CINEMA GARDEN GAVIRATE

Indirizzo: Via IV Novembre 17, Gavirate VA
Tel. 348 3416538
E-mail: info@immaginario.org
Sito Web: https://immaginario.org/