Sede: Via Giuseppe Mazzini, 23 – Castiglione Olona (VA)
Info: Un tempo storica dimora del Cardinale Branda Castiglioni è oggi sosta indispensabile per comprendere appieno lo spessore culturale di una figura storica così importante. In questo edificio si trovano le testimonianze più rappresentative del pensiero umanista del Cardinale, interpretato dalle abilità pittoriche e scultoree di Masolino e del Vecchietta. I discendenti del Cardinale hanno contribuito ad arricchire questo patrimonio, commissionando ritratti di famiglia e collezionando preziosi oggetti di arredo che oggi si uniscono alle testimonianze più antiche.
Tel. 0331 858301
Sito web: www.lombardiabeniculturali.it/blog/istituti/museo-civico-branda-castiglioni/
Autore: IG Gavirate
Sede: Via Castelvecchio, 1513 – Castelseprio (VA)
Info: Il complesso monumentale di Torba, situato ai piedi del parco archeologico di Castelseprio, ha origine tra il V e il VI secolo, epoca a cui risale la costruzione della Torre, utilizzata come avamposto militare romano del vicino castrum. Torba mantenne la funzione difensiva, oltre che di centro amministrativo, Goti e i Bizantini per diventare, in epoca longobarda, sede di una comunità di monache benedettine. A testimonianza di questa trasformazionesi possono ammirare gli splendidi affreschi di soggetto religioso che decorano gli interni della Torre, realizzati alla fine dell’VIII secolo quando le monache riutilizzarono l’edificio come oratorio e sepolcreto, costruendo in seguito la Chiesa e il Monastero adiacente. La Sala superiore era interamente affrescata con temi legati alla figura di Gesù e alla sua glorificazione: sulla parete est è ancora visibile l’immagine di Cristo benedicente seduto in trono. Sulla parete ovest vi sono due ordini di figure rappresentate in una scena d’intercessione: un gruppo di sante in alto e una teoria di otto monache in basso, di cui da notare la particolare gestualità delle mani che richiama le devozionali che ritmavano la giornata delle sorelle. Il primo piano della Torre, originariamente adibito a sepolcreto, conserva le tracce delle monache sepolte nella torre, di cui rimane l’affascinante volto di Aliberga, simbolo della spiritualità di Torba, il cui nome longobardo è stato sostituito, in una scritta successiva, da Casta Abba(tissa). Abbandonato definitivamente dalle religiose nel 1482, il fu successivamente adibito a cascina rurale fino a quando, dopo un lungo periodo di degrado, nel 1977 venne donato al FAI – Fondo Ambiente Italiano e, in seguito ai necessari lavori di restauro e recupero, aperto al pubblico nel 1986.
Tel. 0331 820438
Sito web: archeologiamedievale.unisi.it/castelseprio/larea-archeologica/torba
Sede: Via Gerenzano 70, 21053 Castellanza VA
Info: Il Museo PAGANI si trova a Castellanza, in provincia di Varese, e sorge su un’area boschiva al confine con la città di Legnano.
Il museo si presenta come un vasto parco, circa 40.000 mq, una vera oasi artistica, in cui sono collocate centinaia di opere tra sculture e mosaici, realizzate coi materiali più diversi: marmo, pietra, bronzo, ferro, acciaio, legno, vetro, etc. Questa raccolta può essere definita unica nel suo genere, sia per il numero di opere che vi hanno trovato sistemazione, sia per la notorietà degli artisti italiani e stranieri rappresentati, sia per la vastità dell’area e, soprattutto, per il fatto che è esposta “en plein air”. L’idea che ha ispirato il suo creatore, Enzo Pagani, è stata quella di portare le opere d’arte all’aperto, come spesso fecero gli antichi greci, al contatto diretto con la natura, a respirare aria libera. Pagani dichiarò in un’intervista: “Nel 1957 mi trovavo a Venezia, a Torcello, e con me c’era Hemingway. Il più delle volte, finito di mangiare, mi sedevo sulla grande terrazza del Cipriani, che allora era solo una trattoria. Con la coda dell’occhio vedevo l’isola di Torcello: se la sì guarda non è altro, in fondo, che un museo vivente. Mi è venuta così l’idea di creare un museo che non fosse solo una statica raccolta di opere d’arte, ma una creatura viva che cresce con noi….” Per assicurare fluidità ad ogni possibile espansione fu scelto, come elemento base del disegno del progetto, un reticolo di esagoni, in grado di offrire massima libertà nelle collocazioni delle opere. Dal 1957 il Museo dà largo spazio alle opere di avanguardia e sono tanti gli artisti prestigiosi, appartenenti a varie nazioni ed a varie correnti artistiche quali futurismo, dadaismo e surrealismo, che lasciano qui le loro opere. Oltre alle sculture, in questo parco – museo sono stati inseriti numerosi e variopinti mosaici, come elementi figurativi in funzione cromatica e vitalizzante del suo panorama generale. Oggi il Museo continua a testimoniare la passione della Famiglia Pagani attraverso l’impegno e la dedizione profusi nella conservazione della collezione permanente e nella promozione di eventi culturali ed artistici.
E-mail: museopagani@gmail.com
Sito web: www.museopagani.com/
Sede: Via Alessandro Volta 6, 21052 Busto Arsizio VA
Info: Il Museo del Tessile e della Tradizione Industriale venne istituito il 30 gennaio 1997, con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare oggetti, macchine, prodotti e documenti riferiti all’industria tessile locale e ad altri settori della tradizione industriale bustese. Il Museo, inoltre, promuove attività di carattere culturale ed informativo così da poter contribuire alla ricerca scientifica e storica nel settore di riferimento. Scopo dell’istituto è, anche, la diffusione della storia della produzione tessile, nei suoi processi lavorativi e nei suoi indotti industriali e sociali, e quindi, la valorizzazione dei saperi tessili che hanno improntato il territorio cittadino. Il Museo ha sede nell’edificio che ospitava il reparto filatura di una delle principali manifatture della zona, il Cotonificio Carlo Ottolini poi Bustese, importante esempio di archeologia industriale nella città. La filatura venne probabilmente edificata tra il 1891 e il 1896. La struttura mostra un chiaro riferimento al neogotico diffuso in Lombardia in quegli anni; assume, infatti, le forme di un castello in mattoni a vista, con finestroni ogivali completati da figure antropomorfe, merlature e torri. Dopo gli anni ’70 nuove esigenze di organizzazione portarono al trasferimento delle attività in Valle Olona e l’abbandono dell’antica fabbrica. Il Comune di Busto Arsizio acquisì l’intera aerea e diede avvio ai lavori per la realizzazione del parco pubblico che tuttora circonda il castello. Successivamente l’edificio fu oggetto di un attento restauro per destinarlo a museo dell’industria. L’apertura del Museo il 30 ottobre 1997 vide una partecipazione sentita da parte della cittadinanza, che accorse numerosa a rendere omaggio al luogo simbolo della tradizione lavorativa del territorio.
E-mail: museibusto@comune.bustoarsizio.va.it
Sito web: www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/aree-tematiche/cultura/museo-del-tessile
Sede: Via Andrea Costa 29, 21052 Busto Arsizio VA
Info: La Fondazione Bandera per l’Arte nata per volontà di Luigi Bandera, imprenditore bustese che attraverso questa scelta ha voluto compiere un atto di mecenatismo nei riguardi della sua città e della Regione, è stata giuridicamente riconosciuta dalla Regione Lombardia con delibera del 17 dicembre 1999. Lo statuto precisa che finalità della Fondazione è l’attuazione di iniziative di rilevante interesse artistico e culturale, quali l’attività di studio, ricerca e documentazione, volte all’acquisto, manutenzione, protezione o restauro di beni artistici, mediante l’attuazione di iniziative e manifestazioni nei campi dell’arte e del collezionismo. La Fondazione promuove e organizza convegni, seminari, mostre con l’intento di diffondere l’interesse per l’arte anche attraverso una programmazione didattica rivolta alle scuole; effettua inoltre studi e ricerche, nonché attività di raccolta della documentazione, di catalogazione e pubblicazione dei beni artistici e culturali. La Fondazione è ospitata in un edificio di origine industriale nel quale non mancano soluzioni architettoniche di ascendenza liberty; lo spazio espositivo vuole essere un centro di interesse artistico per un vasto pubblico, senza perdere di vista la valorizzazione del patrimonio locale, ponendosi come luogo d’indagine e di confronto per la città e il territorio. La Fondazione rappresenta un polo culturale di primaria importanza e svolge una programmazione artistica di rilevanza nazionale ospitando manifestazioni dedicate a maestri consacrati ed a nuovi protagonisti della scena artistica, proponendo un programma multidisciplinare su più livelli in grado di coinvolgere il pubblico più giovane oltre a quello dei collezionisti e degli appassionati d’arte.
Tel. 0331 322311
Sito web:www.fondazionebandera.it
Sede: Via Pio IX, 32, Venegono Inferiore (VA) 21040
Info: Stoppani ha sede presso l’ex Liceo del Seminario Arcivescovile Pio XI, e prese il nome del sacerdote e naturalista Antonio Stoppani, il quale era un insegnante del Seminario. Al suo interno, sono esposte circa 98 vetrine costituite da pregevoli collezioni mineralogiche, paleontologiche, zoologiche e petrografiche.
Tel.: 0331867111
Sede: Via Fratelli d’Italia 12, 21052 Busto Arsizio VA
Info: Era il 1960 quando il “Museo civico storico artistico” di Busto Arsizio venne istituito con apposita deliberazione del Comune di Busto Arsizio. Già dall’anno precedente era attivo un comitato con il compito di dare forma all’idea di un Museo della Città, che custodisse in sé tutte le testimonianze storiche, ma soprattutto artistiche, entrate a far parte del patrimonio municipale. Per diversi anni, però, l’idea del Museo rimase sulla carta in mancanza di una sede adeguata per esporre i reperti e le opere d’arte. Nel decennio seguente gli amministratori lavorarono per dare alla collezione una sede definitiva: venne individuato Palazzo Marliani Cicogna, di proprietà Comunale dal 1820. Il Palazzo fu dimora dei conti Marliani, proprietari del feudo di Busto Arsizio tra XVII secolo e il XVIII secolo, poi dei Cicogna tra 1799 e 1822. Successivamente fu sede degli uffici comunali e distrettuali, che snaturarono in gran parte lo stile e la conformazione strutturale. A metà degli anni ’80, si decise di procedere ad un restauro per adibire una parte dello storico palazzo a Museo. Il 3 maggio 1990 vennero aperte al pubblico le prime otto sale in cui trovarono collocazione una cinquantina di Palazzo Cicogna Civiche raccolte dArteopere tra dipinti, disegni, documenti e sculture. Già a partire da questo momento, il patrimonio civico venne suddiviso in due ambiti: da una parte il patrimonio della collezione museale, dall’altra il ricco insieme di opere destinato a rimanere negli uffici e nelle sale di rappresentanza del Municipio. Dopo i primi anni di vita del Museo, al nucleo iniziale si aggiunsero altre opere, frutto di donazioni ed acquisti dell’Amministrazione, tra cui la donazione Gaetano Crespi Legorino (1991) e la donazione Don Marco Rossi (1994). Inoltre, dal 1996, l’istituzione dei Premi di pittura della Città di Busto Arsizio permise valide occasioni di confronto sulle tendenze più attuali e la formazione della sezione di arte contemporanea, attraverso l’istituto dei premi acquisto. Nel 2002 nuovi interventi di restauro resero possibile il raddoppio degli spazi espositivi, l’apertura di depositi attrezzati per le opere, spazi di servizio per archivi e biblioteca nonché un’area per le mostre temporanee. Numerose e di vario genere quelle ospitate negli anni dal museo. Dalle rassegne dedicate agli artisti locali della prima metà del Novecento, a quelle di valore storico, che hanno mostrato immagini, ricerche e documenti inerenti il territorio, sino a quelle di valore didattico e ai laboratori a tema, proposti alle scuole e alle famiglie, per far vivere la collezione attraverso un approccio ludico e al contempo istruttivo. Negli ultimi anni, con impegno importante, il museo ha proposto alcune rassegne di spessore, tra cui si ricordano quelle dedicate ad Arturo Tosi e Daniele Crespi nel 2006, “La città si fa bella” (2008) sulle trasformazioni urbanistiche a Busto tra le due guerre, la bella mostra “Moderni ma non troppo”, dedicata alle collezioni bustesi degli anni Trenta (2009) e “Confraternite. Fede e opere in Lombardia dal Medioevo al Settecento” nel 2011.
Tel. 0331 390111
Sito web: www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/vivere-busto/civiche-e-raccolte-d-arte/palazzo-marliani-cicogna
Sede: Via Trieste 24, 21030 Brinzio (VA)
Info: Nella splendida cornice naturale offerta dal Parco Regionale del Campo dei Fiori nelle Prealpi Varesine nasce il Museo della Cultura Rurale Prealpina, secondo criteri di salvaguardia, tutela e valorizzazione delle complesse relazioni, materiali e immateriali, che hanno identificato, e tuttora identificano, un endemico patrimonio etnico-culturale e paesaggistico.
Tel. 0332 435714
Sito web: www.museo.brinzio.va.it
Sede: via Brusa 6, Bodio Lomnago VA
Info: Appenzeller Museum, nato nel 2009 come «album» dei ricordi di famiglia, è divenuto negli anno un Museo multi-tematico, che oggi raccoglie più di 60.000 «pezzi», che coprono gli interessi culturali più disparati. E’ ubicato a Bodio Lomnago, nelle ex scuderie del conte Piero Puricelli su una superficie di oltre 300 mq. Pubblica il mensile «La Voce», realizza video-racconti, organizza mostre. Il Museo è interamente privato, non gode di finanziamenti di alcun tipo e non ha fine di lucro. La visita (durata circa un’ora e 45 minuti) è gratuita e solo su prenotazione.
Tel. 335 7578179
Sito web: www.museoappenzeller.it
Sede: Isolino Virginia 1, 21024 Biandronno VA
Info: L’Isolino Virginia si trova a pochi metri dalla riva occidentale del lago di Varese, nel Comune di Biandronno: donato nel 1962 al Comune di Varese dal Marchese Gian Felice Ponti, dal 1863, anno della sua scoperta , è uno dei siti più famosi della Preistoria europea. L’isola è il più antico abitato preistorico palafitticolo dell’Arco Alpino inserito nel Patrimonio mondiale UNESCO. Nel Parco Archeologico si può visitare il percorso didattico all’aperto e il piccolo Museo Preistorico che dal luglio 2013 dispone di un nuovo allestimento con pannelli che illustrano gli ultimi risultati degli scavi e ricerche di questi anni. Questo abitato, in quanto frequentato dall’uomo per oltre 4000 anni, è di estrema importanza per la conoscenza della Preistoria dell’Italia settentrionale, transalpina e europea.
Tel. 366 825 0686
Sito web: www.beniculturali.it/luogo/museo-preistorico-dell-isolino-virginia#descrizione