Sede: Corte del Pozzo – 21050 Porto Ceresio (VA)
Info: La Corte del Pozzo è parte del nucleo antico di Porto Ceresio. In 11 stanze restaurate sono raccolti, a tema, oggetti riguardanti la vita quotidiana e le risorse degli abitanti relativi al periodo 1850-1940 circa. Sono rappresentati: la coltivazione dei boschi e la lavorazione del legno, la produzione del vino, la pesca, l’agricoltura e la stalla; la cucina e la preparazione degli alimenti; la camera da letto e gli oggetti dell’igiene; il mondo femminile con indumenti, ricami e la coltivazione del baco da seta; oggetti della pietà popolare. Una sezione è dedicata agli scultori e agli artisti del paese attivi nel XIX e XX secolo. La stanza principale è adibita a Mostra permanente illustrativa delle opere di pittura e stuccatura realizzate dagli Appiani, all’estero, nel 1600 e 1700. Chiude la corte un giardino con tre porticati con barche, carri agricoli e un carrello delle ex miniere di scisti bituminosi attive nel’800.
Tel. 02 66711998
Sito web: https://www.beniculturali.it/luogo/raccolta-etnografica-appiani-lopez
Autore: IG Gavirate
Sede: Via Dante – 21030 Marchirolo (VA)
Info: Creata nel 1996 con lo scopo di valorizzare e documentare la produzione artistica di tre grandi scultori locali, Eugenio Pellini, Eros Pellini e Adriano Bozzolo, la Gipsoteca Spazio Scultura Pellini Bozzolo raccoglie i calchi in gesso realizzati dai tre scultori, preziosa testimonianza del processo creativo delle loro opere.
Tel. 0332 997130
Sito web: https://www.beniculturali.it/luogo/gipsoteca-spazio-scultura-pellini-bozzolo#posizione
Sede: Via J. F. Kennedy – 21046 Malnate (VA)
Info: Il Museo fondato nel 1979 si articola su una superficie di mq 1630 ca, in una villa libery con 9300 mq di parco, suddiviso in 8 sezioni visitabili, 12 sale con 42 vetrine; una biblioteca settoriale; un laboratorio didattico; sale conferenze.
I reperti sono sia didattici sia rilevanti ai fini dello studio sistematico e temporale, in ogni sezione vi sono materiali legati al territorio locale.
Tel. 0332275294
Sito web: https://www.beniculturali.it/luogo/museo-civico-di-scienze-naturali-mario-realini#contatti
Sede: via Leopoldo Giampaolo 1, 21061 Maccagno con Pino e Veddasca
Info: L’idea di un museo a Maccagno, piccolo Comune della Provincia di Varese di 2200 abitanti, comincia a prendere corpo nel 1977. Giuseppe Vittorio Parisi, un artista nato a Maccagno nel 1915, impegnato ormai da anni come docente e come operatore di ricerca visiva, torna per una vacanza sul Lago Maggiore e ne rimane affascinato. L’ambiente ancora incontaminato, una certa vivacità legata a un turismo nordico in crescita, la vicinanza con la Svizzera e quella serenità che nasce dal connubio tra lago e collina sollecitano un nuovo interesse da parte sua. Ripensando agli incontri con l’amico Argan e con artisti e operatori culturali romani e all’ipotesi spesso fatta con loro di un Centro per l’arte, che debba essere decentrato rispetto ai grandi agglomerati urbani, non gli par vero di individuare nel suo paese d’origine il luogo ideale per un’operazione del genere. (…) Dopo i primi contatti con le autorità comunali, che non ne escludono la fattibilità, Parisi precisa la proposta, mettendo a disposizione del Comune, in accordo con la moglie Wanda Valle, la sua ampia collezione d’arte, che si compone di oltre duemila opere. Una collezione vasta, che si articola intorno all’ampia produzione dell’artista ma spazia anche dentro l’arte italiana del nostro secolo. Nel tempo numerosi sono stati gli “scambi” tra le opere di Parisi e quelle dei suoi colleghi, nati dai contatti diretti e conseguenti spesso ad amicizie che si sono dimostrate rilevanti anche nella definizione poetica propria di Parisi.
Tutto questo confluisce nella donazione dei coniugi Parisi-Valle al Comune di Maccagno, che si attiva per l’istituzione del Polo culturale “Fondazione Parisi-Valle” che viene deliberato dal Consiglio Comunale nel 1979 e che si conclude nel 1998 grazie all’apporto determinante della Provincia di Varese. Inizia così l’iter che, nel giro di vent’anni, porta alla realizzazione di uno dei pochi musei italiani sorti in Italia nel dopoguerra.
Tel. 0332 561202
Sito web: https://www.museoparisivalle.it
Sede: Via Canton Lombardo 21050 – Gorla Maggiore VA
Info: La Fondazione Torre Colombera deve il proprio nome all’omonima torre ,antica struttura medioevale, utilizzata in tempi passati anche per l’allevamento di colombi viaggiatori (da qui li nome “Colombera”) e trasformata dai primi anni ’90 in spazio espositivo sede di numerose mostre. La Torre Colombera faceva parte di un sistema difensivo di tre torri, situate sul ciglio terrazzato della valle Olona in posizione strategica come difesa e controllo del territorio. Le altre due torri sono anonimamente inglobate nel tessuto urbano e ridotte ad abitazione privata; solo la Colombera è giunta a noi integra sia pur con alcune modifiche rispetto alla struttura originale. Dal punto di vista storico la torre è da classificare tra le “case-forti”1 medioevali di età comunale e viscontea diffuse su tutto il territorio lombardo. I recenti restauri hanno evidenziato che alcuni elementi costruttivi sono tali da poter affermare che la costruzione risalga al periodo tardo romano longobardo e non all’ XI sec. come ritenuto prima degli interventi di ristrutturazione. Alcune analogie fanno pensare che possa essere coeva alla torre del complesso di Torba in valle Olona sotto Castelseprio. Quasi sicuramente la “Colombera” era una torre di difesa e vigilanza, avamposto di Castelseprio, importante e strategico centro dei Longobardi. (VI-VIII sec. d.c.) La presenza a Gorla di un significativo insediamento di gente Longobarda è attestata da numerosi documenti notarili dell’ undicesimo e dodicesimo secolo i cui contraenti vengono espressamente indicati come gente di legge Longobarda. Moltissimi i toponimi di terreni e vocaboli dialettali di origine longobarda ancora presenti in paese. Particolarmente significativo il toponimo Canton Lombardo da tempo immemorabile nome del rione in cui le torri sono collocate. Le tre torri subirono, nel 1287, l’onta di una mozzatura per punire i Gorlesi che, nella lotta per la conquista della Signoria fra i Della Torre e i Visconti, si schierarono dalla parte di Castelseprio in cui si erano rifugiati i Torriani fuoriusciti da Milano. Prima degli scontri finali a Gorla Maggiore si accamparono i Comaschi accorsi in aiuto dei Della Torre. Ottone ViscontiPer ordine di Ottone Visconti2 Castelseprio venne rasa al suolo e con essa diroccate tutte le strutture militari di difesa sparse sul vasto territorio del Seprio. I segni che la torre dovette subire pesanti danni sono ben visibili sulle pareti est e sud che presentano vaste ricostruzioni in laterizi attribuibili con certezza ai due secoli successivi. Sicuramente fu allora che vennero rase al suolo anche le mura di difesa e collegamento tra le torri, le cui tracce sono emerse durante il restauro (molto improbabile invece la presenza di un fossato).
Tel. 0331 617121
Sito web: http://www.torrecolombera.it/
Sede: Via Marsala 11, 21036 Gemonio VA
Info: Il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio, paese natale dello scultore cui è dedicato, viene inaugurato nel 1998 per volontà dell’amministrazione comunale in collaborazione con la Provincia di Varese e la Comunità Montana della Valcuvia, grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo, sostenuto negli anni dall’impegno dell’artista e degli amici che ne hanno condiviso il pensiero a favore dell’arte e della sua divulgazione.
Tel. 0332 604276
Sito web: https://www.museobodini.it/museo/
VILLA CAGNOLA
Sede: Via Cagnola 21, 21045 Gazzada Schianno VA
Info: L’Istituto Superiore di Studi Religiosi Beato Paolo VI di Villa Cagnola nasce per volontà del Nobile Guido Cagnola che nel 1946, donando la sua Villa di Gazzada, desiderava venisse fondato un centro che unisse intendimenti scientifici di promozione dello «studio dei problemi religiosi» e finalità pratiche di formazione «del clero e del laicato» per elevare la «vita religiosa e spirituale del popolo italiano». Il ruolo della cultura nel dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo, già chiaro nei primi contatti di Montini con Villa Cagnola, si tradusse nella creazione, il 2 giugno 1960, dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi, come un luogo di incontro e centro studi per la promozione del dialogo tra diverse culture e religioni. Nel 1976 venne costituito un secondo istituto «la Fondazione Ambrosiana Paolo VI» alla quale fino al 2017 vennero affidate le attività di studio e ricerca per l’organizzazione della maggior parte dei Convegni di Studi Religiosi (la c.d. Settimana Europea, un progetto la cui proposta venne da Papa Paolo VI apprezzata e giudicata suggestiva). Nel 2017 La Fondazione Ambrosiana Paolo VI è stata incorporata nell’ISSR che ha assunto la nuova denominazione di ISSR Beato Paolo VI e che prosegue nell’attività che da oltre mezzo secolo l’ha contraddistinto come un qualificato laboratorio di ricerca e di elaborazione della cultura cattolica.
Tel. 0332 461304
Sito web: https://villacagnola.com/our-story/
Sede: Piazza Chiostro 23, 21026 Gavirate VA
Info: Il Chiostro di Voltorre in Gavirate, proprietà della Provincia di Varese dalla fine degli anni Settanta, è situato lungo una delle direttrici di penetrazione tra il nord Europa e il Contado del Seprio, verso Milano. Nel Medioevo il Chiostro era cuore di un complesso monastico fiorente, avamposto nelle Prealpi della riforma benedettina promossa da Guglielmo da Volpiano, fondatore della potente Abbazia di Fruttuaria, da cui Voltorre dipendeva nel XII secolo. Le prime notizie sull’esistenza dell’ecclesia Vulturni risalgono, infatti, a un privilegio pontificio rilasciato nel 1154 all’Abbazia di San Benigno di Fruttuaria, nonostante la chiesa, dedicata a San Michele – il cui culto era largamente diffuso nel Medioevo, grazie all’impulso impresso dalla devozione longobarda – fosse stata sicuramente edificata in epoca precedente. Una recente campagna archeologica ha infatti individuato quanto resta delle fondamenta di due absidi, databili rispettivamente al V e VI secolo, sulle cui rovine fu edificata la chiesa romanica, risalente alla fine dell’XI secolo. Di dimensioni ridotte, è composta di una sola navata, con abside semicircolare, ornata da una cornice di archetti pensili, caratteristici del linguaggio romanico; la facciata, invece, risistemata in epoca successiva, non porta memoria del passato medievale.
Tel. 0332 731402
Sito web: http://www.provincia.va.it/code/11599/Chiostro-di-Voltorre
Sede: Via del Chiostro 1/A, 21026 Gavirate VA
Info: Jean Marie Alberto Paronelli nasce il 21 Dicembre 1914 a Gavirate. A 18 anni, si reca a Londra dove impara a parlare e scrive correttamente Francese, Inglese, Tedesco e Spagnolo. Nella città londinese conosce l’arte della pipa, visitando con assiduità i negozi di Burlington Arcade. Diviene prima collezionista e poi consulente di altri appassionati collezionisti come lui. Inizia a lavorare per Leonida Rossi e apre un ufficio a Milano per la vendita delle Pipe Rossi. Nel 1945 decide di mettersi in proprio creando il marchio Paronelli. Inizia a disegnare e realizzare i suoi primi modelli per il mercato inglese. Nel 1970 con i suoi figli costituisce il Primo Museo Italiano della Pipa a Gavirate ( VA ) e fonda la rivista LA PIPA. Alberto è stato anche rettore dell’ Accademia Italiana della Pipa e membro onorario di numerosi club sparsi in tutto il mondo. Credeva soprattutto nell’amicizia e nei rapporti umani. Nel suo museo si danno ancora oggi appuntamento gli appassionati di tutto il mondo. Raccontava tanti piacevoli aneddoti e ti scoprivi bambino in un mondo incantato. La cosa che maggiormente colpiva conoscendolo è la vitalità di chi, come lui, ha avuto la fortuna di non lavorare mai un giorno, perché lo ha fatto con grande passione. La sua creatività si esprimeva nelle parole ma anche nella pittura e nella scultura di cui Alberto era grande appassionato.
Tel. 340 7444130
Sito web: https://www.paronellipipe.com/it/
Sede: Via U. Perego 3, 21039 Valganna località Ganna (VA)
Info: Il museo, fondato nel 1962, è ubicato nel chiostro dell’abbazia di S. Gemolo, che dal 1095 al 1556 fu monastero-ospizio dei Benedettini Fruttuariensi. Accoglie reperti archeologici preistorici e medievali, epigrafi, sculture, frammenti di ceramiche antiche, oggetti liturgici, dipinti e una collezione di pizzi e ricami dell’Ottocento.
Tel. 0332994532
Sito web: https://www.badiadiganna.eu/