Sede: Piazza della Motta 4, Varese
Info: Situata all’interno dei Giardini Estensi, Villa Mirabello deve il proprio nome alla collina da cui si ammira uno splendido panorama del Lago di Varese e delle Alpi. La villa, edificata nel corso del XVIII secolo dal Conte Gaetano Stampa di Soncino, divenuta poi di proprietà di Luigi Taccioli e, modificata in profondità nel 1839 con la costruzione di una scuderia, passa successivamente ai marchesi Litta Modignani. Dal 1948 è proprietà dell’amministrazione comunale e oggi ospita il Museo Archeologico di Varese e una Sezione Risorgimentale. Per la ricchezza e l’importanza dei materiali, il Museo fin dalla sua fondazione ha costituito un imprescindibile punto di riferimento per gli studiosi di preistoria italiani e stranieri, ma anche per il pubblico generico e per quello scolastico. La collezione del Museo Archeologico nasce dalla raccolta del Museo Patrio, arricchita e potenziata nella parte archeologica grazie ai numerosi reperti propri della zona e provenienti dalle campagne di scavo e ricerca dell’insediamento palafitticolo dell’Isolino Virginia e nel sito di Bodio Centrale, entrambi inclusi nel sito seriale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. L’Isolino Virginia è noto a livello internazionale per aver fornito le date più antiche fra gli insediamenti palafitticoli dell’arco alpino e per la lunghezza della sua frequentazione umana, protrattasi per più di quattromila anni, fino alla fine dell’età del Bronzo (da 5.300 a 900 anni a.C.). I reperti del periodo preromano illustrano la Cultura celtica di Golasecca (IX-IV sec. a.C.), che ha caratterizzato la Lombardia occidentale nel corso dell’età del Ferro: si possono ammirare alcuni fra i più antichi esempi di scrittura del territorio, conservati su una coppa in ceramica rinvenuta a Sesto Calende e su una stele funeraria da Vergiate, e lo spettacolare corredo funebre che ha accompagnato il sonno millenario di un guerriero seppellito a Sesto Calende nel VI sec. a.C. Il patrimonio di epoca romana ripercorre la progressiva assimilazione culturale delle popolazioni celtiche al costume e all’organizzazione politico-amministrativa del mondo romano; il lapidario raccoglie iscrizioni di età romana di grande interesse storico, economico e sociale e commuovono le epigrafi di carattere personale. L’esposizione segue un criterio cronologico e affianca all’esposizione dei reperti una ricca pannellistica che li contestualizza nell’ambito della storia del territorio, ricostruendo ritmi e gesti della vita quotidiana del tempo. Il racconto della storia porta il visitatore fino al grandioso dipinto di Eleuterio Pagliano “Sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende”, dove un progetto multimediale site specific anima la battaglia di Varese del 23 maggio 1859, nella città che fu la prima ad essere liberata da Garibaldi che iniziava la sua impresa di unificazione della penisola. Attualmente il museo sta investendo su attività scientifiche di restauro e di riallestimento delle collezioni e sulla creazione di nuove collaborazioni con vari istituti universitari e sul consolidamento di quelle già esistenti.
Tel. 0332 255485
Sito web: https://www.museivarese.it/sedi/villa-mirabello/
Autore: IG Gavirate
Sede: Via Cola di Rienzo, 42 – Varese
Info: Il Castello di Masnago è un complesso architettonico di epoche diverse, dal Medioevo al sei-settecento. La torre e gli splendidi interni affrescati hanno reso la fortezza medievale più simile ad una residenza signorile che a un edificio difensivo. È conosciuto soprattutto per i cicli di affreschi della Sala degli Svaghi e della Sala dei Vizi e delle Virtù. Oggi è sede di alcune delle collezioni storico-artistiche permanenti, qui sono raccolte opere dei più importanti pittori lombardi moderni, tra cui Hayez, Bertini e Pellizza da Volpedo. Il Castello è circondato dal Parco Mantegazza, un piccolo giardino botanico.
Tel. 0332 820409
Sito web: https://www.vareseturismo.it/blog/castello-di-masnago-e-museo-darte-moderna-e-contemporanea
MUSEO FISOGNI
Sede: Via Bianchi, 25/b – 21049 Tradate (VA)
Info: Il Museo Fisogni è stato fondato da Guido Fisogni nel 1966. Durante gli anni il Museo ha acquisito sempre più importanza diventando il più completo al mondo relativamente al settore della distribuzione del carburante. Oggi il Museo si compone di più di 5000 oggetti tra pompe di benzina, targhe, grafiche, latte d’olio, oliatori, aerometri, compressori, estintori… e un incredibile numero di cartoline d’epoca e gadgets, ognuno raffigurante un logo di una società petrolifera dall’inizio del secolo scorso. Il Museo ha anche un folto archivio di documenti, materiale pubblicitario e di disegni tecnici, continuamente consultati dagli studenti e dai designers.
Tel. 335.6777118
Sito web: https://museo-fisogni.org/
Il Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici si è costituito nel 2012 dalla fusione dei due Dipartimenti di Scienze dell’Antichità e di Filologia moderna. Le forti motivazioni culturali, scientifiche e didattiche della sua fondazione fanno del Dipartimento un organismo coeso e dinamico, in cui le due sezioni di Antichistica e Modernistica interagiscono strettamente.
Telefono: 0250325032
Sede: Via Festa del Perdono 7 – 20122 Milano
E-mail: https://cas.unimi.it/login?service=https://securemail.unimi.it/webmail/
Sito web: https://www.unimi.it/it
Sede: Piazza Scipione Publio Cornelio 2, 21019 Somma Lombardo VA
Info: Attestato fin dal IX sec. d.C. in quanto roccaforte di difesa presso i confini del Ducato di Milano, assurge a dimora signorile solo nel 1448 quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, lasciata la città di Milano, si stabilirono a Somma Lombardo. Nel 1473 a causa di alcuni dissapori i fratelli decisero di spartirsi la proprietà della dimora e del borgo di Somma, segnandone di fatto la divisione giuridica fino al 1950, anno in cui il marchese Alberto Visconti di San Vito riunificò l’intera proprietà. Ultimo discente della famiglia fu Gabrio Visconti di San Vito che per volontà testamentaria, lasciò nel 1997 la proprietà del castello alla Fondazione Visconti di San Vito, che oggi si occupa del mantenimento della memoria del castello.
Tel. 0331 256337
Sito web: http://www.castelloviscontidisanvito.it/index.html
Sede: Piazza Giuseppe Mazzini 1, 21018 Sesto Calende VA
Info: Il Museo Archeologico di Sesto Calende è uno dei pochi musei della zona del varesotto in grado di vantare una raccolta di reperti che ripercorrono quasi integralmente la storia della Civiltà di Golasecca: una popolazione di ascendenza celtica sviluppatasi nella prima età del Ferro. Le testimonianze raggruppate in Museo sono costituite principalmente dai corredi funebri ritrovati sulle sponde del Ticino nella zona di Sesto Calende, Golasecca e Castelletto Ticino: un’urna decorata, una ciotola usata come coperchio, un bicchiere accessorio ed eventuali monili o armi sono il tratto distintivo del particolare rito funerario praticato che prevedeva la cremazione del defunto.
L’analisi della terracotta e della tecnica di decorazione adoperata permette di capire come la civiltà di Golasecca si sia evoluta nel corso dei secoli. Visitare la raccolta archeologica di Sesto Calende può quindi essere un’importante esperienza di conoscenza e approfondimento che il Museo ha declinato in diversi momenti per offrire varie opportunità di approccio e di lettura ad un ampio e diversificato pubblico.
Tel. 0331 928150
Sito web: http://www.comune.sesto-calende.va.it/gli-spazi/museo-archeologico-sesto-calende/
Sede: Piazza Cesare da Sesto 1, 21018 Sesto Calende
Info: L’attività dello Spazio Cesare da Sesto inizia alla fine degli anni quaranta (1949) nell’ambito della Società Storico-archeologica Cesare da Sesto che faceva tutt’uno con la Pro Sesto. La vivacità culturale-artistica si accrebbe negli anni del dopoguerra favorita dalla vicinanza di Sesto Calende alla città di Milano e dalla residenza nei pressi del Verbano di artisti assurti poi a fama internazionale (Fontana, Baj, Sangregorio, Adami, Azuma). Nel 1961 venne promosso il premio nazionale “Cesare da Sesto” al fine di creare un’occasione di lancio per giovani artisti ancora poco conosciuti. Il premio venne attribuito sino al 1968 e riproposto poi in un’unica edizione ad alto livello nel 1994. La sede espositiva venne più volte dislocata e dal 1992 è stabilmente ospitata nel Palazzo Comunale. Qui si svolge l’attività principale: mostre di pittura, fotografia, scultura, mentre in sedi esterne vengono allestite installazioni quali Fuor d’acqua (nel 1992) o mostre di grandi opere scultoree come, ad esempio, Sangregorio nel 2003. Negli oltre cinquant’anni di attività delle commissioni elette a organizzare e gestire progetti artistici, il patrimonio della Cesare da Sesto si è arricchito (in gran parte attraverso le donazioni degli artisti che hanno esposto in questo “glorioso” spazio come Azuma, De Filippi, Licata, Baj, Lischetti…) di opere di alto contenuto storico-artistico: oltre cento tra dipinti e sculture. Tra le recenti iniziative si segnalano: l’apertura verso il mondo dei giovani con seminari rivolti a studenti di Istituti di insegnamento superiore aventi per oggetto l’arte contemporanea e il contesto in cui gli artisti oggi operano; eventi di breve durata a cura di artisti ospiti; la collaborazione con altre associazioni culturali e/o istituzionali attive nella città di Sesto Calende.
E-mail: spaziocesaredasesto@gmail.com
Sito web: http://www.comune.sesto-calende.va.it/gli-spazi/spazio-cesare-da-sesto/
Sede: Via Don Griffanti 6, 21047 Saronno (VA)
Info: Non è casuale che alla fine del Novecento nacque l’idea di costituire un’Associazione per la costituzione del Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese. Di fronte alla deindustrializzazione della città e al rischio che – oltre alla chiusura delle aziende – sfumasse la memoria storica di ciò che era stato il lavoro e la vicenda industriale del territorio, un gruppo di lavoratori, dirigenti e alcuni industriali fecero nascere l’Associazione del Museo del Lavoro e delle Industrie del Saronnese ( Associazione MILS).
Tel. 3358267985
Sito web: https://www.museomils.it/chi-siamo/
Sede: Via Felice Carcano 9, Saronno, VA
Info: Il Museo Giuseppe Gianetti, inaugurato nel 1994, e la sua collezione di pregiate ceramiche settecentesche e contemporanee, si trova all’interno di una villa del 1936 che è stata l’abitazione delle sorelle di Nina Biffi, la moglie di Giuseppe Gianetti, Virginia e Carla. Della villa d’epoca si conservano inalterati i pavimenti, i parquet, i marmi, le scalinate, i serramenti, gli arredi, i quadri, gli specchi, i lampadari di Murano, i bagni con la relativa rubinetteria e perfino gli interruttori della luce. Degna di nota è la ringhiera della scalinata che conduce al secondo piano del Museo che è stata realizzata a partire da un disegno di Carla Biffi. Fruibile è anche il giardino che circonda il Museo con il suo piccolo roseto e le installazioni d’arte contemporanea.
Il museo è espressione prodotta non solo come luogo di memoria e raccolta, ma come occasione per creare un movimento di-creazione e documentazione-ricerca plastica nell’ambito delle arti visive, e decorative. L’accurata opera di ricerca e catalogazione affidata a specialisti, la conservazione, il restauro, la valorizzazione, la divulgazione e le proposte di animazione sono punti qualificanti e vitali di questo Museo con convinzione dal COE, Centro Orientamento Educativo.
Tel. 02 9602383
Sito web: http://www.museogianetti.it/
MUSEO AUGUSTA
Sede: Via Giovanni Agusta 506, 21017 Samarate VA
Info: Il nome Agusta compare sin dai primordi della storia dell’aviazione. Giovanni Agusta, nato a Parma nel 1879, già agli inizi del secolo scorso è più che un appassionato del volo. Nel 1907 progetta e realizza il suo primo velivolo, l’AG-1, un aliante biplano che compie il primo volo sulla piazza d’armi di Capua, al traino di un’automobile e il cui sviluppo proseguirà sino al 1911. Nella guerra italo-turca di quell’anno, Giovanni Agusta è in Libia come volontario, quindi viene assunto nel 1913 alla Caproni. Dopo la prima guerra mondiale, lasciata la Caproni, fonda la ditta Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta, con officine a Tripoli, Bengasi e Foggia. Nel 1923 Giovanni, con la moglie Giuseppina, e i figli Domenico, Vincenzo e Mario, si trasferisce a Cascina Costa, sul campo di volo “Gaspare Bolla”, dove avvia l’attività di riparazione e revisione dei trimotori Caproni. Nello stesso anno nasce Corrado Agusta. Nel 1927 Giovanni Agusta muore prematuramente e l’azienda passa sotto la guida della moglie Giuseppina e del primogenito Domenico. A Cascina Costa l’Agusta amplia la propria attività, soprattutto dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, con aerei costruiti su licenza AVIA – FL-3 e IMAN- RO-41 e modifiche su aerei FIAT BREDA SIAI.
Tel. 0331 220545
Sito web: https://www.museoagusta.it/la-famiglia-agusta/